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Tvzeb

Cooperation between  design knowledge, advanced technology and careful monitoring  developed a project that we called tvzeb (Traverso Vighy Zero Energy Building). The building is following the European regulations 2010/31/EU that prescibes from 2020 that all the  new public building has to energy zero consuming.

Because of its character of “prototype”,  the developments in the tvzeb construction constitute an interesting phase of the experience that will bring out the problems (and solutions!) related to the realization of a passive building.

So we decided to create this platform to share and receive opinions about it.

Tvzeb links to sustainability, following different targets, not limited to energy zero: his cradle in the  Vicenza hills imposes a natural relation with the territory, enjoying the landscape view , but also more  actively, using components produced by local craftsmen and industries  and selecting colors and materials to be easily  assimilated by the surrounding nature.

Tvzeb will be totally  maintained by the local energy (wood combustion , solar energy, geothermal), which, supported by the excellence technology of some companies partners in the project will make it completely self-sufficient.

 

La cooperazione tra sapienze progettuali, avanguardia tecnologica e attento monitoraggio hanno dato sviluppo ad un progetto che abbiamo chiamato tvzeb (Zero Energy Building), ponendoci l’obbiettivo di sfidare la fattibilità delle normative europee che a partire dal 2020 imporranno ad ogni edificio pubblico di nuova costruzione di essere totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico.

Proprio per il suo carattere di “prototipo” gli sviluppi della costruzione di tvzeb costituiscono di per sé una fase interessante dell’esperienza che farà emergere le difficoltà (e le soluzioni!) legate alla realizzazione di un edificio passivo.

Per questo abbiamo deciso di creare una piattaforma per condividere e accogliere opinioni in merito.

I legami che tvzeb ha stretto con il concetto di sostenibilità non si limitano ad essere di carattere energetico ma seguono numerosi precetti di tipo progettuale: la sua culla tra le colline vicentine impone un naturale legame con il territorio, non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche fattivamente, nell’utilizzo di materiali prodotti nel raggio di pochi chilometri, nell’attenzione a dettagli cromatici e materici che siano facilmente assimilati dalla natura  circostante, nel tentativo di insinuarsi con grande leggerezza sul terreno e di mantenere una caratteristica di transitorietà.

Tvzeb sarà completamente mantenuto dalle energie territoriali (combustione del legno del bosco, energia solare, geotermia) che, coadiuvate dall’eccellenza in campo tecnologico di alcune aziende partners nel progetto, lo renderanno completamente autosufficiente.

La scelta del luogo  ha da subito segnato la strada che il progetto zeb avrebbe seguito, rivolto verso l’ambiente e in relazione costante con il contesto naturale che lo circonda. L’affaccio sul bosco fa partecipare del cambiamento delle stagioni dei ritmi solari e circadiani.

Le fondazioni si posizionano in  modo tale da costituire dei punti di scarico e favorire l’utilizzo di una struttura molto leggera costituita da materiali ecologici. Sulle fondamenta posa un solaio sospeso di metallo e calcestruzzo. Lo “scheletro” è costituito da portali in legno lamellare che  sostengono anche il secondo livello.

La conformazione dell’edificio e il suo orientamento sono tali da poter sfruttare il ciclo solare, beneficiando del calore dei raggi durante l’inverno quando la posizione del sole fa sì che essi raggiungano l’ambiente interno, e proteggendosi nei mesi estivi attraverso la schermatura dell’incidenza dei raggi.

La regolazione della temperatura interna durante le mezze stagioni viene fatta attraverso l’apertura automatizzata di alcune aperture che, collegate a dei sensori, gestiscono la ventilazione naturale degli ambienti interni.

Al centro dell’edificio una pompa di calore geotermica regola la temperatura dei flussi d’aria e d’acqua  sfruttando ancora una volta la vicinanza con il bosco e con la  condizione microclimatica molto stabile del sottosuolo.

Un altissimo livello di isolamento termico è garantito dall’utilizzo di uno strato di 20cm  di poliestere  ottenuto attraverso il riciclo di bottiglie di plastica.

L’impianto fotovoltaico, i cui pannelli rivestono il tetto del secondo piccolo blocco, coprono tutto l’impiego di energia elettrica di cui ha bisogno l’edificio per essere autosufficiente.

Nei mesi invernali il materiale isolante e il calore prodotto dai computer mantiene una temperatura costante che viene coadiuvata dall’impiego di una stufa a legna che, collegata a pannelli radianti, distribuisce omogeneamente il calore in tutto l’edificio.

La raccolta dell’acqua piovana, seppur non strettamente legata allo sviluppo dell’edificio a zero emissione, lo è nei principi che fondano l’impresa: come noto essa costituisce un bene prezioso e l’acqua piovana  può essere gratuitamente impiegata in diversi utilizzi.